Criptovalute

 

C. avrebbe potuto trascorrere su questa terra una vita serena senza grossi problemi. Consulente informatico in varie ditte, sviluppava software gestionali già dalla metà degli anni 80. Era un fuoriclasse all'epoca, era una sorta di solutore di problemi. Aveva ideato un software per la produzione dei giudizi degli alunni delle scuole medie che era diventato uno standard nazionale e che vendeva da Bolzano Palermo. Poi, l'intuizione di credere già nel 2011 nelle criptovalute, l'aveva spinto a diventare un miner di Bitcoin. Intuizione geniale.

I miner sono soprattutto la zecca, cioè coniano le monete virtuali attraverso un complesso lavoro di calcolo matematico, che impegna computer molto potenti, in elaborazioni estenuanti. Queste macchine, consumano quantità di energia assolutamente rilevanti, tanto che attualmente non è più conveniente 'minare Bitcoin’ in Italia a causa del costo dell'energia elettrica. Oggi i miner sono in Cina, negli Stati Uniti, in Russia, in Kazakistan, in Venezuela, in Bulgaria ma questo non ha impedito a C. di comprare semplicemente i Bitcoin e così facendo ha accumulato oltre 1.000 Btc nei suoi portafogli. Ebbene, nel 2010 1 Btc valeva meno di 50 centesimi di dollaro, attualmente 1 Btc è arrivato a valere 40.000 dollari statunitensi! C. é milionario, o meglio lo sarebbe stato. Bisogna sapere che le chiavi di accesso al denaro virtuale vengono registrate su alcuni portafogli virtuali. Molti di questi soldi C. li aveva già sperperati, scambiando i Btc e conducendo la vita che sappiamo tra sesso droga e rock roll. Restava un altro consistente portafoglio di Btc. Per accedere ai portafogli cosa serve? Quello che serve sempre, quando si parla di crittografia, le chiavi! Le chiavi di un portafoglio Btc, di solito sono composte da 12 password, 12 parole in lingua inglese in sequenza.
Queste 12
parole, nel giusto ordine, sono la chiave che apre il forziere. Con queste dodici parole magiche si possono estrarre le criptovalute dal gigantesco archivio incorruttibile, misterioso, affascinante e spietato (come sa essere la matematica), replicato in migliaia di server in tutto il mondo, che è chiamato blockchain. Chi conosce le dodici chiavi, possiede di fatto il denaro che, attraverso alcune banche online, specializzate in criptovalute, può essere convertito in moneta sonante.
Spesso gli informatici accorti non conservano le loro chiavi sui loro server. Qualsiasi PC ha delle vulnerabilità essendo sempre connesso ad internet. Un'intrusione informatica potrebbe prendere il controllo del PC e quindi leggere i files nel quale sono scritte le chiavi. Cosa c'è di più sicuro del vecchio foglio di carta sul quale scrivere a penna le dodici parole magiche?
Nel gergo,
gli informatici e smanettoni, lo chiamano paper wallet.
Basta non perdere il foglietto, il paper wallet. Appunto.
Cosa succede se uno le 12 chiavi non le ha più? Succede quello che é successo a C., un altro dei suoi fallimenti. Si perde di fatto il denaro, al quale non si può più accedere, esso resta incapsulato nella blockchain come la mantide che
è rimasta intrappolata nella goccia di ambra 99 milioni di anni fa.
E C. ha fatto esattamente questa cosa, ha perso le chiavi.
Incredibilmente sciatto nella conservazione dei paper wallet, C. é un ricco mancato, come quelli che compilano una schedina vincente al totocalcio e poi non la giocano.
Negli anni egli ha tentato di ricordare dove avesse messo il foglio magico che avrebbe potuto aprirgli le porte del forziere, ma senza risultato.
Tante volte C. ha sfogliato la cartellina che conteneva tutti i paper wallet dei portafogli che aveva utilizzato nella sua carriera di bitcoiner, li ha sfogliati fino alla nausea. Niente da fare. C. fa come quando, da piccolo odiava la mostarda. Quando la nonna metteva in tavola la mostarda e C. vedeva le ciliege pensava a com’erano belle, così rosse, lucide. Era una meraviglia, ma come potevano non essere dolci e buonissime? E così ogni volta ostinatamente tentava di assaggiarle e ogni volta una potenza di senape lo invadeva, gli occhi piangevano e, dalla gola, anche le narici venivano inondate da quegli effluvi devastanti per un bambino. Eppure ogni volta che le vedeva, tentava di assaggiare quelle ciliege meravigliose, così come ora, ogni tanto, fa passare tutti i paperwallet. Non è possibile che quello giusto non ci sia più!

Ci sono le chiavi degli altri portafogli, quelli ormai vuoti ai quali ha dato fondo per vivere la sua seconda vita, quella senza regole e purtroppo senza futuro. Il paper wallet più consistente non c'e più.
Ed ora C., disperato, conscio di aver buttato alle ortiche svariati milioni di Euro, sprofonda sempre più nella depressione e si regala tante notti, più o meno insonni, nei sotterranei della sua villa fatiscente e fredda.

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